Le mie opere rappresentano dei nastri che scorrono attraverso lo spazio , che simboleggiano le proprie immagini mentali , su cui sono impresse una sintesi di un’emozione, un paesaggio, un ricordo , una persona cara e tutto ciò che ci colpisce nell’anima.

Ecco che quindi i nastri in movimento sono allora la memoria e l’energia che tutte queste emozioni hanno generato, che rivivono dentro di noi e che hanno il potere di influenzarci anche a distanza di tempo , quando qualcosa le richiama .

Nasce dentro di me una sintesi di questi ricordi , che mi portano a una prima fase di analisi del colore reale e delle relative armonie cromatiche presenti nelle immagini , per cogliere da esse solo la parte più essenziale e sentita escludendo il superfluo.
Questa sintesi è la risultante della nostra capacità di percepire l’essenza e l’aspetto vero , sentito e percepito tralasciando ciò che appare delle cose .
Mi piace pensare che possa diventare una routine per tutti il fatto di abituarsi ad estrapolare una sintesi autentica nei vari aspetti della vita , per salvaguardarsi e far andare bene le proprie attività facendo scelte che portino a una maggior sopravvivenza in ogni aspetto della vita .

In questa sintesi rimango fedele alla natura per ciò che concerne il colore e l’essenza . Perché i colori reali e la relativa armonia cromatica sono manifestazioni profonde della natura , tant’è che spendo molto tempo ad analizzare i colori e i paesaggi, ricostruendo da ciò le armonie che l’universo ci offre in modo specifico. E quindi nell’essenzialità del colore trovo il mio equilibrio e per questo dedico molto tempo a ciò.
Il ricercare e il trovare questo equilibrio nel colore diventa una forma di terapia interiore e di estroversione verso il mondo, che mi porta a percepire di più e a vivere in maniera più armonica perché mi aiuta a trovare l’equilibrio tra mondo esteriore ed interiore .

Penso, che la corretta teoria del colore, studiata a livello scientifico, possa diventare patrimonio di tutti, partendo da un’adeguata educazione scolastica per capirne meglio le caratteristiche fondamentali e per dare la giusta importanza alla percezione dei colori nella vita di tutti i giorni.
Questo perché ? Perchè la sua
conoscenza può veramente aiutare la vita di tutti, apportando nel comportamento di ognuno un equilibrio spirituale che è insito nell teoria stessa .
I colori sono le note musicali della luce, ognuno con la sua lunghezza d’onda e con le proprie assonanze e complementarità. La luce permeando la terra e avvolgendola come in una pellicola sottile, lascia alla materia il compito di trasmettere quale colore svelare. Si crea così una danza in piena armonia in questo mondo così caotico .
Anche nella pittura divisionista traspare una realtà che è oltre l’apparenza e quale tecnica migliore allora, se non il dividere il colore al posto di procedere per mescolanza, lasciando così trasparire una verità coloristica senza alterazioni? La luce viene scomposta per essere rivelata e non più coperta tramite mescolanza . Se dal reale dobbiamo scorgere una realtà più intrinseca, più autentica, più simbolica e più poetica anche la tecnica deve sbugiardare questo inganno per arrivare alla poesia e alla magia dell’anima delle cose .

In conclusione secondo me avere maggiore padronanza del colore in ogni sua forma e uso (pittorico, moda, design, ecc..) induce a una estroversione di attenzione verso il mondo attorno a noi, distaccandoci così dai pensieri fissi o routine che ci limitano.
Migliora anche la capacità di sintesi delle situazioni, verso un rafforzamento personale di abilità, che porta inevitabilmente a vivere in maniera più creativa e quindi ad evere ricordi e immagini mentali più positive che negative , portando la mente ad un assetto propositivo verso la vita e ad essere più equilibrata .

Simona Snider

 

 

Simona Snider è nata a Bergamo il 5 aprile 1976, si è diplomata al Liceo Artistico Giacomo e Pio Manzù di Bergamo.
Il suo approccio alla pittura ha origine nell’adolescenza, attraverso lo zio acquisito Lorenzo Zambelli, pittore bergamasco, definito “maestro dei cieli”, che nel tempo le insegnò l’arte della luce nei cieli e nelle il paesaggio figurato.
Questo è stato un passo importante verso l’ispirazione poetica emotiva nelle sue opere di natura figurativa, dove a poco a poco i punti di luce e di ombra creavano una visione delle forme, dai tratti indefiniti e con un’idea simbolica delle forme che via via si univano .
Successivamente Simona Snider ha frequentato la bottega del maestro Giovanni Franchi in Franciacorta, dove ha affinato le varie tecniche di disegno e pittura più improntate al realismo.
Queste due esperienze spingono l’artista ad andare oltre e ad aggiungere una sempre maggiore conoscenza dell’armonia cromatica approfondendo la sua comprensione delle teorie chiave di grandi teorici come Newton, Chevreul, Itten, kueppers .